Soprattutto negli ultimi anni, quando parliamo di Allevamenti animali, pare sia impossibile affiancarvi il concetto di Benessere. Le ragioni possono essere diverse, e il settore zootecnico deve sicuramente fare un mea culpa per il gap comunicativo che ha creato, lasciando spazio ad un'informazione poco precisa e infondata che punta il dito indiscriminatamente sul settore senza affiancarvi però dati certi e certificati. Quali sono le conseguenze? La più palese è sicuramente quella che riguarda la disinformazione del grande pubblico sul tema, sempre più convinto che all'interno degli allevamenti non possa esservi spazio per il benessere degli animali, che condiziona quindi le scelte alimentari in modo errato.
Facciamo un punto sulla situazione mostrando i passi avanti compiuti dalla ricerca sul tema per comprendere meglio il futuro del settore.
Nel settore delle produzioni animali, i produttori devono affrontare diverse problematiche relative ai sistemi produttivi. Nella società contemporanea, infatti, cresce sempre di più la preoccupazione sia verso la sostenibilità dei sistemi produttivi, che sul benessere degli animali coinvolti in questo ambito. Ecco perché non solo il sistema zootecnico, ma tutti i settori coinvolti devono attivarsi per mostrare i passi avanti che vengono compiuti quotidianamente grazie alla Ricerca non solo in ambito zootecnico, ma anche tecnologico, per assicurare la progressione del settore verso un futuro migliore.
Le problematiche sono diverse e coinvolgono vari ambiti sia degli allevamenti che dei sistemi di produzione, come ad esempio i problemi legati alle nascite multiple, dove il nascituro spesso resta orfano non solo per decesso naturale della madre, ma può venire anche abbandonato da questa abbandonato oppure malnutrito per insufficiente produzione di latte. Ecco che il trasferimento dell'odore può rivelarsi una risorsa essenziale e venire utilizzato come sostituto per garantire la crescita sana dell'animale senza rischi sulla salute.
Un'altra problematica che può verificarsi sempre in ambito nascite, ed in particolare negli allevamenti di vacche e vitelli, riguarda la separazione della madre dal nascituro. Se in passato il problema della separazione non veniva nemmeno considerato, oggi la situazione è decisamente diversa e questo momento è stato definito come "altamente stressante" per i soggetti coinvolti, richiedendo quindi uno studio su come renderla meno impattante per entrambe le parti coinvolte rispettando il loro bioritmo e benessere. Una tecnica utilizzata di recente è quella dell'introduzione di sistemi alternativi che possano impedire l'allattamento diretto per alcuni giorni, senza però la separazione netta della madre dal vitello, così da rendere questa più graduale e naturale.
Ma le ricerche non si fermano qui: grandi passi avanti sono stati compiuti anche nel settore dell'alimentazione degli animali da pascolo per garantire loro un maggiore benessere. Ad esempio, è stato stabilito che gli agnelli accettano con difficoltà i supplementi a base di grano se esposti a questa tipologia di alimento quando assieme alle madri, oppure quando l'ambiente circostante è nuovo e poco conosciuto dall'animale. Una delle tecniche in sperimentazione negli ultimi anni è quella di inserire colorazioni diverse negli alimenti della dieta così da indurre più fiducia nel nascituro e spingerlo con naturalità al cambio di alimentazione senza però provocarne stress.
Queste e tante altre tecniche sono in fase di analisi e sviluppo nei centri di Ricerca di tutto il mondo, con l'obiettivo comune di rendere questo settore sempre più vicino all'animale ed alle sue esigenze. Le conseguenze di questo approccio riguardano non solo lo stile di vita dell'animale, ma anche la qualità del prodotto finale che i consumatori ritrovano successivamente nelle loro tavole. Allora perché la diffidenza verso questo settore è in continua crescita?
“Non lo conosco però non mi piace” è, in estrema sintesi, uno dei risultati della consultazione pubblica sulla revisione della legislazione sul benessere degli animali, avviata il 15 ottobre 2021 dalla Commissione Europea e conclusasi il 21 gennaio 2022 dopo 14 settimane. Alla consultazione pubblica hanno partecipato quasi 60000 cittadini, per il 92% comunitari di 12 stati membri.
Quali sono i risultati? Dalla consultazione emerge che la maggioranza degli intervistati ritiene che l’attuale legislazione dell’UE sul benessere degli animali non garantisca una protezione adeguata e uniforme di tutte le specie animali che ne hanno bisogno. Accanto a tale risultato, tuttavia, emerge anche che la maggioranza degli intervistati ritiene di non essere sufficientemente informata sulle condizioni di allevamento degli animali nell’UE.
Quindi, ricapitolando, il consumatore europeo non ha idea di quali siano le tecniche di allevamento utilizzate per gli animali di interesse zootecnico, tuttavia, è certo che il loro benessere non sia tutelato adeguatamente, in sintesi “Non lo conosco però non mi piace”.
Questo risultato deve spronare fortemente la comunità scientifica e tecnica a intensificare gli sforzi di comunicazione verso i cittadini per far conoscere le tecniche di allevamento utilizzate e tutte le innovazioni che si applicano per garantire agli animali il migliore stato di benessere per tutto il ciclo di allevamento.
La non conoscenza genera solo diffidenza ed espone i consumatori alle campagne di disinformazione.
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