La seconda giornata del 25° Congresso ASPA è stata un vero successo. Tante le sessioni che si sono alternate dalla prima mattina fino alla tarda serata, e tanti gli speaker che sono intervenuti per presentare le ultime ricerche in ambito di Scienze e Produzioni Animali. Al termine degli speech si è tenuta l'Assemblea dei soci ASPA, e successivamente la cena sociale presso le Tenute Monacelle, presso Monopoli. Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Come per la giornata precedente, dalla prima mattina sono iniziate le sessioni del 25° Congresso ASPA, le quali sono proseguite fino al tardo pomeriggio. Tanti gli argomenti affrontati, come numerosi sono stati gli interventi da parte dei congressisti che hanno voluto confrontarsi su tematiche importanti tra le quali: New Paradigm in Animal Breeding, Sustainable Feeding Strategies in Livestock Systems, Animal Welfare and Health, Genomic Tools for Ruminant Resiliency, solo per citarne alcuni.
SUSTAINABLE FEEDING STRATEGIES IN LIVESTOCK SYSTEM
La sessione dedicata alle strategie per un'alimentazione più sostenibile è stata molto partecipata perché sempre più al centro del dibattito non solo scientifico, ma della società più in generale. La ricerca vuole individuare diverse strategie per diminuire l’impatto climatico degli allevamenti sull’ambiente, e le rilevazioni effettuate sono in continuo aggiornamento per fornire dati sempre puntuali sulle emissioni.
Preme innanzitutto sottolineare come le emissioni del settore agrozootecnico siano molto diverse da quelle industriali, le quali vanno valutate in un’ottica di economia circolare: gli scarti e reflui di una filiera agricola, infatti, vengono recuperati e valorizzati in ambito zootecnico, e viceversa.
In secondo luogo, non è stato ancora approvato un metodo standard delle misurazioni in ambito internazionale, e le nuove ricerche hanno dimostrato che questo settore impatti in misura nettamente inferiore rispetto al percepito comune, sia per unità che complessivamente nelle produzioni. A tal proposito ASPA si sta ponendo l’obiettivo di istituire una commissione volta alla creazione di un metodo standardizzato valido per l'Italia.
In conclusione, gli sforzi delle numerose ricerche sul campo sono orientati a garantire una maggiore efficienza del settore con un'alimentazione degli allevamenti sempre meno impattante.
SUSTAINABILITY AND INNOVATION IN ACQUACULTURE
Quando parliamo di allevamenti non dobbiamo pensare esclusivamente a quelli che si effettuano a terra, ma bisogna includere anche il settore dell'Acquacoltura, fondamentale e strategico per l'economia nazionale e la zootecnia italiana.
Il settore dell’acquacoltura ha acquisito soprattutto negli ultimi anni un ruolo sempre più centrale e si inserisce nel dibattito su temi come l'ambiente, la sostenibilità e la nutrizione. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi preposti dell’agenda 2030 per combattere la fame nel mondo, anche il settore di acquacoltura diventa chiave per soddisfare il crescente fabbisogno proteico della popolazione mondiale.
Tutti gli studi presentati hanno un approccio di economia circolare, e valutano le diverse possibilità per l'ottimizzazione dei sistemi di produzione di acquacoltura, prendendo in considerazione diversi fattori d'impatto: la futura scarsità di risorse, l’aumento delle temperature, l’utilizzo di scarti del settore agroalimentare con l'obiettivo di creare nutrimenti proteici, ed infine una maggiore pianificazione e potenziamento di queste attività nel futuro.
PROGETTO LEO
Una delle sessioni è stata dedicata al Progetto LEO - Livestock Enviroment Open Data - ed il filo conduttore è stato l’utilizzo di grandi sistemi di database condivisi, utili per la valutazione di strategie e metodologie innovative che possano aiutare a migliorare il benessere animale, l’impatto ambientale degli allevamenti e mirare all’innovazione tecnologica che sia di reale supporto agli allevatori, i quali sono i veri custodi delle nostre realtà agrozootecniche.
NEW PARADIGM IN ANIMAL BREEDING
Queste sessioni sono state dedicate agli studi genomici delle diverse razze animali, tra cui ad esempio quelle delle vacche di razza Holstein. Ciò che emerge è innanzitutto la mancanza di dati a supporto delle analisi, in quanto sono ancora oggi in fase di raccoglimento ed elaborazione. Nel caso specifico, è stato sottolineato come vi siano dei limiti nello studio delle razze singole o miste, e di come la ricerca debba proseguire per istituire un database sempre più solido a supporto dei dati.
Parlando invece di analisi sulla longevità dal punto di vista genetico, è stata presentata un'importante valutazione sulla razza della Bufala Mediterranea Italiana, la quale sottolinea come negli allevamenti di questo capo di bestiame siano presenti dei caratteri di eliminazione in fase di allevamento, e questo è da considerarsi parte degli aspetti economici e sociali del territorio. Lo studio ha analizzato la sopravvivenza dell'animale secondo due modalità: la prima dal parto al sacrificio, mentre la seconda dal parto fino all'ultima data di controllo funzionale, e quindi con il capo ancora in vita.
Quali possono essere le prospettive future del settore?
Ciò che emerge dai vari interventi è la necessità di rafforzare la ricerca in questo ambito con alcune strategie che riguardano non solo la raccolta dei dati, ma anche l'aumento dei contatti diretti con gli allevatori, ed il conseguente incremento del numero dei capi analizzati così da permettere una maggiore varietà dei risultati genomici, ed un database più completo.
Ad ultimo, è stato presentato un interessante studio genetico sulla pecora di Razza Sarda, il quale ha voluto sottolineare come siano ancora piuttosto esigue le ricerche su questo capo specifico, e di conseguenza anche i dati genotipici della specie non siano ancora numerosi. Inoltre, viene sottolineata la difficoltà nel censimento di questo capo animale, in quanto i dati raccolti si basano per lo più sulla vendita degli agnelli. Ciononostante, ad oggi sono stati genotipizzati quasi cinquemila capi, aprendo la strada per una banca dati sempre più ricca e aggiornata.
PRECISION LIVESTOCK FARMING: PRODUCTION EFFICIENCY AND ENVIROMENTAL IMPACTS
La sessione dedicata all'Allevamento di Precisione è stato particolarmente partecipato per le tematiche esposte e discusse: un promemoria comune come ricercatori e non solo è stato quello sul cambiamento climatico come minaccia reale per il futuro del nostro pianeta. Uno dei contributi per arginare questa problematica è legato alla ricerca di nuovi sistemi e pratiche agroforestali che permettano la sopravvivenza sia del settore zootecnico, ma soprattutto del sistema agropastorale.
Il cambiamento climatico, inoltre, è sotto osservazione anche per gli effetti che può avere sul benessere degli animali e, di conseguenza sulla resa delle produzioni animali. Gli studi effettuati tengono in considerazione l'allevamento a pascolo ed il sistema di allevamento intensivo-pastorale, per comprendere come i fattori naturali, soggetti al cambiamento climatico, possano avere effetti positivi o negativi sullo stress del bestiame.
Un altro punto importante al centro del confronto, è quello relativo al sistema ClassyFarm, banca dati nazionale che riceve i dati relativi a: benessere animale, biosicurezza, welfare e all'utilizzo di antibiotici sui capi allevati. Il continuo invio, ormai automatico, dei dati permette un approccio non più reattivo, come avveniva fino a poco tempo fa, ma preventivo, ossia di intervento diretto sulla problematica ancora prima che possa presentarsi grazie alla presenza di dati a supporto.
Le domande che i ricercatori si pongono oggi sono relative alle condizioni di stress a cui l'animale viene sottoposto, e su come poter intervenire non solo nelle pratiche di allevamento, ma anche sull'ambiente circostante in cui l'animale viene inserito. Serve quindi una partecipazione attiva dell'allevatore, il quale conosce a fondo il bestiame ed il territorio, diventando così un fattore determinante per il miglioramento del settore. In conclusione, è emersa l'importanza e necessità di far interagire in modo sempre più stretto l'animale con l'ambiente in cui questo viene allevato.
GENOMIC TOOLS FOR ANIMAL RESILIENCY
Queste sessioni sono state invece dedicate agli studi sulla genetica delle varie razze animali per comprendere meglio non solo gli aspetti evolutivi della specie, ma ha permesso anche di studiare le varie patologie e la loro evoluzione, così da poterne prevenire gli effetti dei possibili sviluppi.
Un interessante studio e, sotto certi punti di vista, da considerarsi come apri pista per i prossimi del settore, è quello effettuato sulle pecore siciliane. Come prevedibile, anche qui è stata sottolineata la mancanza di dati e studi sul cambio genetico all'interno della stessa razza perché, come sottolineato dal relatore, questi cambi sono ovviamente avvenuti nel corso delle nascite anche all'interno del medesimo allevamento. Anche in questo caso il futuro del settore poggia sul rafforzamento della ricerca e sulla raccolta di dati, così da poter strutturare un database genetico aggiornato e completo.
Al termine delle sessioni si è tenuta l'Assemblea riservata ai soci, dove sono stati discussi i punti all'ordine del giorno e non sono mancati i momenti emozionanti come quello dedicato alla commemorazione dei colleghi scomparsi di recente o al decennale dalla loro scomparsa. È stato anche assegnato il premio dedicato alle 7 migliori presentazioni orali dei giovani ricercatori, ed è stato Antonio Galtieri, AD del Galtieri srl nonchè Vice Presidente di Assalzoo, a consegnare gli assegni da 1.000€ ciascuno ai 7 vincitori.
La serata è proseguita con la cena sociale tenutasi presso le Tenute Monacelle, una location esclusiva nel cuore della Puglia, dove gli ospiti hanno potuto celebrare i 50° anni dell'Associazione e darsi appuntamento alla prossima edizione che si terrà a Torino nel 2025.
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