L'introduzione dell'agricoltura biologica ormai non è più una novità, mentre quella sull'allevamento biologico suscita ancora interesse non solo da parte del pubblico, ma anche delle aziende che investono nel settore. Ecco perché, di pari passo con le scoperte effettuate in ambito scientifico, è importante controllare anche la percezione che questi cambiamenti possono avere sia sul pubblico, che sugli addetti che adoperano nel settore. Vediamo quindi nel dettaglio questo nuovo studio che porta alla luce la percezione degli agricoltori sulla produzione della zootecnia biologica.
I prodotti biologici sono considerati un’opzione attraente per i mercati di nicchia rivolti ai consumatori che desiderano prodotti sicuri e nutrizionali e la cui produzione è sensibile all’ambiente, ma i produttori devono ancora essere consapevoli delle pratiche agroecologiche, del processo di certificazione e la commercializzazione dei prodotti biologici. Rispecchiando l’interesse dei consumatori, il settore biologico è cresciuto notevolmente negli ultimi anni in Europa.
Tra il 2007 e il 2015, la produzione di pollame biologico ha registrato l’incremento maggiore (+108% capi), seguita da bovini da carne e da latte (+58% capi), suini (+46% capi), ovini (+35% capi) e caprini ( +15% teste). Inoltre, la produzione di latte biologico è quasi raddoppiata dal 2007, da 2,7 a 4,7 × 103 tonnellate. Tuttavia, la ricerca sulla produzione biologica è inferiore a quella convenzionale. Ciò sembra contraddittorio perché ci sono diverse pratiche percepite come input controversi nella produzione biologica (ad esempio l'uso di antibiotici allopatici, antiparassitari e vitamine e la disponibilità di mangimi e lettiere biologici) che gli agricoltori devono affrontare per rendere la produzione biologica più "biologica" e soddisfare le aspettative dei consumatori.
Nell’Unione Europea, gli agricoltori disposti a vendere in questi paesi dovrebbero seguire la regolamentazione del biologico (Citazione dell’Unione Europea 2018). Nonostante il regolamento sulla produzione biologica nell’Unione Europea stabilisca che le vitamine o provitamine utilizzate debbano essere di origine naturale e che i prodotti fitoterapeutici e omeopatici debbano essere utilizzati come prima opzione, il regolamento consente trattamenti allopatici (farmaci convenzionali) prescritti da un veterinario in situazioni specifiche senza perdere immediatamente lo status di 'biologico'.
Ciò suggerisce che la legislazione biologica consente ancora pratiche che i consumatori non associano necessariamente alla “produzione biologica”. Inoltre la percezione potrebbe essere influenzata dall'area geografica. Ad esempio, i paesi di lingua tedesca e inglese e la Francia hanno tradizioni e filosofie di agricoltura biologica più lunghe rispetto ai paesi mediterranei, il che potrebbe influenzare le percezioni e le preoccupazioni degli agricoltori riguardo all’allevamento biologico.
Condurre uno studio di indagine multi-paese mediante un approccio multilingue offre la possibilità di coprire un’ampia superficie e le caratteristiche dei partecipanti per ottenere una migliore rappresentatività degli agricoltori biologici. Inoltre, i sondaggi web hanno guadagnato popolarità grazie ai tempi di consegna più brevi, ai costi di consegna inferiori, alle opzioni di progettazione aggiuntive e ai tempi di immissione dei dati più brevi. Inoltre, i sondaggi web sono anche più flessibili in termini di quando il sondaggio può essere completato, possono essere meno intimidatori delle interviste e aiutano a risolvere le limitazioni linguistiche.
Pertanto, lo scopo di questo studio era quello di descrivere le opinioni degli allevatori biologici nei paesi del Mediterraneo (MED) e dell'Europa nord-occidentale (NWE), utilizzando i dati raccolti attraverso un ampio sondaggio online sulla percezione degli allevatori nei confronti dell'allevamento biologico, della produzione, commercializzazione del prodotto, utilizzo di input controversi nell’agricoltura biologica come antibiotici allopatici, antiparassitari e vitamine e disponibilità di materiali per la lettiera.
Risultati e prospettive future
I risultati dello studio hanno suggerito che gli agricoltori biologici nella regione MED e NWE incontrano maggiori difficoltà nel reperire informazioni su alternative agli antiparassitari e agli antibiotici rispetto ai materiali per la lettiera, tuttavia utilizzano principalmente paglia. Sebbene i veterinari fossero la principale fonte di informazioni sui trattamenti alternativi, nella regione MED si affidavano anche a Internet mentre nella regione NWE si rivolgevano ad altri allevatori.
In entrambe le regioni, gli agricoltori hanno identificato “alimentazione/nutrizione”, “salute animale” e “benessere” come le questioni più rilevanti nelle loro aziende agricole. Tuttavia, nella regione NWE, anche gli allevatori di ruminanti e monogastrici hanno indicato la regolamentazione relativa alla produzione biologica come una questione rilevante, mentre, nella regione MED, gli agricoltori che allevano specie di ruminanti erano anche piuttosto preoccupati per la redditività dell’azienda agricola e la commercializzazione del prodotto.
Gli agricoltori si affidavano ancora prevalentemente ai trattamenti convenzionali e, tra le alternative, ricorrevano più frequentemente alla fitoterapia. Tuttavia, la maggior parte degli allevatori ha dichiarato di non utilizzare antibiotici nell’ultimo anno e, se utilizzati, di applicare solo un ciclo di trattamento antibiotico per animale, in linea con il regolamento biologico dell’UE. In relazione alla commercializzazione del prodotto, nella regione NWE, la commercializzazione diretta e attraverso una cooperativa e/o un'industria alimentare sono stati i canali utilizzati più frequentemente.
Mentre, nella regione MED, l'industria alimentare e/o la commercializzazione diretta, comprese le vendite via Internet, sono state le più frequenti. Pertanto, questa indagine ha fornito nuove intuizioni a livello europeo sulle preoccupazioni e sull’uso di input controversi nell’allevamento biologico nelle regioni MED e NWE. Inoltre, l’indagine ha colmato un’importante lacuna nella conoscenza dei sistemi di allevamento biologico MED, che spesso è sottocampionata o ignorata.
Fonti:
Il presente articolo è un estratto della pubblicazione intitolata "Farmers concerns in relation to organic livestock production" e consultabile in versione integrale presso l'Italian Journal of Animal Sciences al seguente link:
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